Apprendiamo con stupore e rammarico che la Giunta della Provincia di Cremona, su proposta del Presidente Salini, ha deciso di disdire l’adesione alla Rete Re.A.Dy (Rete Nazionale delle pubbliche amministrazioni anti-discriminazioni per orientamento sessuale ed identità di genere).
Massimiliano Salini, Presidente della Provincia di Cremona – Foto: cremonaoggi.it
È incomprensibile come la Provincia di Cremona, abbia potuto fare un gesto simile, uno schiaffo ai tanti ragazzi che non hanno trovato altra fuga dalle discriminazioni a cui erano sottoposti se non il suicidio, alle tante persone che subiscono discriminazioni sul posto di lavoro e a coloro ai quali a causa del proprio orientamento sessuale è negato il diritto di costruirsi una vita normale.
Domenica 9 marzo 2014 le Sentinelle in piedi, movimento omofobo,saranno nuovamente nella città di Cremona; nello stesso giorno, in piazza Stradivari, dalle 17.00 alle 18.00, si terrà l’iniziativa Cremona libera dall’omofobia, aperta a tutte le cittadine e a tutti i cittadini che si riconoscano nel presente appello.
Appello per Cremona libera dall’omofobia.
L’omofobia è la paura e l’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità e di persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, basata sul pregiudizio. L’Unione Europea la considera analoga al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo e al sessismo. Con il termine “omofobia” quindi si indica generalmente un insieme di
Il primo a indossarli è stato Davide Moscardelli, punta dal Bologna dal barbone fitto fitto, che senza un’incertezza ha accettato di essere uno dei testimonial della prima campagna contro l’omotransfobia nello sport.
Il rapporto Lunacek (“Relazione sulla tabella di marcia dell’UE contro l’omofobia e la discriminazione legata all’orientamento sessuale e all’identità di genere”) è stato approvato questa mattina dall’aula di Strasburgo con 394 voti a favore, 176 contrari e 72 astensioni.
Ci è giunta notizia dall’Europarlamentare Sonia Alfano che il Vescovo di Cremona, Dante Lanfranconi, ha scritto agli Europarlamentari Italiani, chiedendo loro di votare contro la Relazione sui diritti degli omosessuali stilata dalla Europarlamentare Ulrike Lunacek, definendo la relazione “ambigua ed inaccettabile”.