MANCUSO (ARCIGAY): NESSUNA INDICAZIONE DI VOTO A PARTITI
Come lobby sociale appoggiamo tutti i candidati del movimento LGBT
Sono terminati poco fa gli stati generali di Arcigay tenuti a Bologna all’hotel “I Portici”. Obiettivo dell’associazione era quello di raggiungere una sintesi politica fra i vari comitati territoriali dell’associazione per stabilire il nostro orientamento rispetto alle prossime elezioni politiche ed amministrative.
Arcigay conferma il suo non allineamento, e quindi nessuna indicazione di voto, nei confronti dei partiti delle alleanze che concorreranno alle elezioni politiche del 2008. Arcigay, recependo l’indicazione espressa dal presidente nazionale di estendere l’incompatibilità esistente tra segretario e presidente a ricoprire cariche elettive e di partito, ha deciso di approvare un ordine del giorno in cui l’incompatibilità si estende la medesima incompatibilità anche alla segreteria nazionale gia all’atto della accettazione della candidatura.
L’associazione ha però precisato la sua netta e chiara indicazione di non votare alcun partito del centro destra e della destra estrema responsabili nel nostro paese del clima d’odio e di omofobia, che tra l’altro si concretizza anche con atti di
violenza fino ad arrivare all’assassinio di persone lgbt. La più grande associazione nazionale lesbica e gay del paese indica inoltre di non sostenere i candidati e le candidate esplicitamente omofobi che, con dichiarazioni pubbliche o atti parlamentari, abbiano offeso la dignità delle persone omosessuali.
Arcigay ribadisce il proprio sostegno a tutti e a tutte i candidati LGBT espressione diretta del movimento fra cui Franco Grillini, Gianpaolo Silvestri, Titti De Simone e Wladimir Luxuria. Si attendono ancora risposte da parte del Pd in particolare sulle candidature di Sergio Lo Giudice, presidente onorario di Arcigay e consigliere comunale di Bologna, e di Andrea Benedino, ex portavoce del tavolo delle lesbiche e dei gay del PD ed assessore al comune di Ivrea.
In ogni territorio, dove è presente l’associazione, i tavoli provinciali di Arcigay sottoporranno ai candidati dei partiti del centro sinistra e della sinistra, collocati in posizione eleggibile, la piattaforma rivendicativa del Roma Pride 2007.
Chi la sottoscriverà e si impegnerà a formare un intergruppo nel Parlamento italiano fra i sottoscrittori della soprascritta piattaforma avrà il nostro esplicito sostegno, sia a livello locale sia a livello nazionale.
Aurelio Mancuso – Presidente nazionale Arcigay
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEL 2 MARZO 2008
ELEZIONI 13 14 APRILE 2008
Arcigay si occupa delle elezioni politiche ed amministrative del 13 e 14 aprile perché incideranno profondamente nella vita concreta dei gay e delle lesbiche di questo paese.
Due anni di governo del centro sinistra hanno rappresentato per il popolo lgbt speranze e impegni profondamente delusi. Ne avevamo avuto un’anticipazione con l’approvazione del programma dell’Unione: un fragile ed ipocrita compromesso, che non ha mancato di inquinare e paralizzare tutti i tentativi di concretizzazione di concetti ambigui e giuridicamente inefficaci.
Nonostante le discussioni e i confronti attorno alle insufficienti e pasticciate proposte di legge sul riconoscimento delle coppie di fatto abbiano fatto emergere l’impegno di chi nel governo e nel parlamento si adoperava seriamente affinché avanzassero le norme antidiscriminatorie, il nostro giudizio complessivo non può che essere risolutamente negativo.
In questo quadro, sottolineiamo con orgoglio il positivo ed infaticabile lavoro svolto dai nostri parlamentari: Franco Grillini e Gianpaolo Silvestri, che ringraziamo per aver saputo individuare, in una situazione difficile, iniziative e provvedimenti a favore delle e degli omosessuali e di aver impedito tentativi di ulteriori possibili discriminazioni.
Già nell’ultimo Congresso nazionale, Arcigay aveva affermato la propria autonomia di posizionamento culturale e di azione sociale.
Ribadiamo in questa occasione la nostra distanza e distinzione dai partiti e la nostra vocazione ad essere soggetto politico e sociale di diretta rappresentanza delle istanze concrete del vasto popolo gay e lesbico italiano.
Questo non significa che siamo neutrali. Comprendiamo che queste elezioni politiche ed amministrative sono importanti e in un certo senso di forte mutamento del quadro politico. Le composizioni e le scomposizioni dei vari partiti, come avevamo previsto, stanno avvenendo e proseguiranno in futuro.
Ma la nostra affermazione teorica di essere noi stessi soggetto politico e sociale, trova sostegno dalla considerazione che, nei fatti, non esiste al momento una alleanza omogenea di partiti che abbia una possibilità reale di vincere le elezioni e che assuma come centrale la consapevolezza dello stretto intreccio tra diritti civili e diritti sociali.
Da come si sta prefigurando lo scontro elettorale, i vari soggetti in campo sono tutti tesi a semplificare e chiarire l’offerta partitica attraverso forzature volute o subite. Operazioni di tecnica partitica privilegiano sempre la ridefinizione delle classi dirigenti, tra resistenze di auto conservazione e superficiali immissioni di nuovi volti funzionali ai potenti di sempre.
È così che i drammatici problemi del paese sono messi in secondo piano, si evocano future fortune per la società italiana, mentre la società non percepisce alcun reale cambiamento. In questo clima, in cui la gerarchia cattolica e precisi poteri forti rappresentano il convitato di pietra, capaci di correggere, interdire, bloccare, qualsiasi idea di vera riforma, i nostri temi, le nostre rivendicazioni, sono percepite come marginali e fastidiose. Si tratta di una politica debole, mentre dal paese si chiede più politica, più assunzioni di chiare responsabilità.
Comunque i partiti non sono interlocutori privilegiati. La nostra è una mission chiara: siamo nel: siamo nella società, impegnati a rappresentare i bisogni concreti ai quali vanno date risposte attraverso leggi nazionali, leggi regionali, provvedimenti amministrativi.
La nostra interlocuzione avviene, quindi, con le istituzioni, qualsiasi siano i partiti che le governano, cercando di ottenere risultati e non simboliche manifestazioni di vicinanza che non mutano la condizione di vita dei gay e delle lesbiche.
Guardiamo,quindi, in faccia l’attuale fase sociale e politica proponendo ai gay e le lesbiche italiane di condividere una proposta articolata e chiara:
1 – La piattaforma rivendicativa di Arcigay è quella del movimento lgbt “Parità Dignità Laicità”, approvata in occasione del Roma Pride 2007. Valutato che, nell’attuale scenario, nessuna forza politica è in grado di realizzare concretamente i contenuti di tale piattaforma, Arcigay non si allineerà e non darà indicazione di voto per nessun partito o coalizione.
2 – Arcigay indicherà esplicitamente di non votare le alleanze e i partiti che propongono modelli sociali che ignorano le istanze delle persone lgbt e non concedono dignità politica al consolidamento dei diritti civili in questo paese.
3 – Arcigay indicherà esplicitamente di non votare liste che candidino in posizione ndi eleggibilità coloro che, con dichiarazioni pubbliche ed atti formali, sostengano l’esclusione sociale delle persone lgbt, anche nel caso in cui in tali liste siano presenti esponenti del movimento lgbt.
4 – Arcigay, come lobby sociale, a livello territoriale costituiscano un patto con tutti quei candidati eleggibili che sottoscrivano la piattaforma e che decideranno la relazione diretta con Arcigay. In particolare Arcigay sosterrà candidate e candidati lgbt che provengano dal movimento e con iniziative proprie, coloro che sono militanti dell’associazione.
5 – Arcigay non sosterrà candidature finalizzate solo ad intercettare i voti della comunità ed invita tutte le lesbiche e tutti i gay a non presentarsi ad operazioni di facciata o a candidature inutili di bandiera.
Per quanto riguarda le elezioni regionali e amministrative, Arcigay sosterrà le candidature a presidente di Regione, di Provincia e di Sindaco solo di chi sottoscriverà impegni precisi rispetto a: azioni contro l’omofobia e per l’inclusione sociale, supporto alla comunità lgbt locale.