LIBERAITALIA – 15 marzo 2008

Dichiarazione sul 15 marzo: LiberaItalia

I contenuti del documento di convocazione della manifestazione nazionale LiberaItalia corrispondono alla sensibilità di milioni di cittadine e di cittadini italiani. Nel proporre questo appuntamento, le nostre associazioni hanno inteso affermare che nel nostro paese c’è l’emergenza della difesa della laicità, perché la società italiana rischia di tornare all’oscurantismo clericale dei secoli passati.
Il precipitare della crisi di governo e la convocazione delle elezioni politiche cambiano lo scenario in cui volevamo inserire questo importante appuntamento.

I rischi di strumentalizzazione partitica e allo stesso tempo la possibile interpretazione in chiave elettorale di un appuntamento che invece nasce dall’associazionismo sociale ci consigliano di rinviare LiberaItalia.
Non vogliano però rinunciare a prendere la parola sui temi della laicità e nel prossimo periodo, attraverso iniziative locali, azioni dirette e soprattutto il Bologna Pride del 28 giugno 2008, faremo sentire la nostra voce.
Ringraziamo le nostre organizzazioni territoriali, le tante associazioni, formazioni politiche, personalità che avevano inviato l’adesione a LiberaItalia e diamo loro appuntamento nelle prossime settimane alle iniziative sopra descritte.

Agedo, Arcigay, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno


LIBERAITALIA

Libero amore, in libero Stato
Liberiamo i nostri cuori
Liberiamo i nostri sentimenti
Liberiamo le nostre idee
Amori, culture che cambiano l’Italia

Siamo cittadine e cittadini che si adoperano affinché in questo Paese libertà, dignità, solidarietà diventino realtà.

La politica italiana non sa dare risposte e ciò non è solamente colpa delle violazioni concordatarie della gerarchia cattolica. C’è un problema più profondo che riguarda la stessa conformazione dei partiti, delle loro classi dirigenti non in sintonia con le sfide del presente, con le urgenze del futuro.

Libertà civili e sociali, cultura, formazione, precariato, povertà, convivenza interculturale, ambiente, diritti umani, esclusione sociale sono questioni centrali che richiedono nuove risposte e non la riduzione dei diritti acquisiti nel novecento.

Mentre dalla società affiorano fermenti, aspirazioni, preoccupazioni e conflitti, i partiti si appassionano rispetto a scomposizioni e composizioni di vecchi e nuovi contenitori, dove i contenuti e strategie latitano, dove le stesse gerarchie politiche si auto riproducono, sempre uguali, escludendo una partecipazione reale delle donne, e dei nuovi soggetti sociali e culturali.

La politica italiana potrebbe morire per asfissia.

Il movimento lgbt, come quello delle donne, sa che il tempo per questa politica è finito, che oltre a non aver affrontato seriamente nemmeno una delle questioni da noi poste, non sarà capace, a meno di profondi mutamenti, di cambiare.

Per questo riaffermando la nostra piena ferma autonomia dai partiti, diciamo che il consenso elettorale non si regala ma discende dalla proposta e dalla pratica politica, ed oggi non ci può essere.

Decideremo al tempo opportuno in forma collettiva e individuale se indicare formazioni politiche, candidati, aggregazioni, ma il nostro obiettivo centrale è: suscitare nella società un movimento diffuso di vero cambiamento.

Alla frammentazione, all’egoismo, all’imbarbarimento della convivenza civile, di cui sono sollecitatori la destra politica e sociale, e corresponsabile la sinistra silenziosa o in cerca di aggettivazioni (inutili) della laicità: perché non capaci di promuovere politiche e strumenti efficaci, noi rispondiamo con una proposta concreta e agita:

  • colleghiamo la nostra giusta battaglia per il riconoscimento pieno della nostra dignità e dell’uguaglianza delle persone lgbt e di parità di diritti, con quella delle donne contro la violenza, il machismo criminale, il maschilismo dominante nei poteri politici ed economici;
  • denunciamo ogni tentativo di mettere in discussione la legge 194, che va ben oltre la volontà di riportare indietro le lancette della storia. Si vuole di nuovo colpevolizzare le donne, si intende con questa campagna colpire la rete dei consultori, la libera e responsabile sessualità;
  • contrastiamo ogni forma di lesbofobia, omofobia, transfobia, che grazie al clima d’odio stanno dilagando nel paese, con continui episodi di discriminazione e violenze;
  • raccogliamo le nostre energie e presenza territoriale sotto la bandiera della libertà per tutte e tutti, contrapposta alla libertà all’egoismo e all’arretratezza;
  • consapevoli che a rendere davvero liberi le lesbiche, i gay, le/i trans, le donne non sono solo le leggi, indispensabili, ma soprattutto la diffusione delle loro idee dei loro percorsi, dei loro vissuti in tutta la società;
  • contrastiamo ogni forma di arretramento della laicità dello Stato e delle sue istituzioni;
  • vogliamo che l’Italia impari dall’esperienza degli altri paesi europei che solo una cultura e una società aperta, dinamica e rivolta al futuro può rimettere in moto l’economia del nostro paese, mentre una società che torna indietro fa arretrare anche lo sviluppo dell’economia;
  • ci impegniamo a sostegno di un articolato pacchetto di proposte, che preveda, oltre a quelle già citate, la modifica della legge 40 sulla fecondazione assistita, l’introduzione del testamento biologico, la promozione della ricerca e della sperimentazione scientifica, l’istituzione del divorzio breve, l’abolizione del meccanismo truffaldino di ripartizione dell’8 per mille, la cancellazione di tutti i privilegi fiscali, che per la sola chiesa cattolica ammontano complessivamente a 4 miliardi di euro, relativi alle attività commerciali includendo le strutture immobiliari ad esse dedicate;

Il movimento della laicità e delle libertà chiama tutta la società ad un nuova stagione di impegno per rendere finalmente libero e civile questo paese.

A questo obiettivo di diffusione maggiore delle nostre idee, di visibilità dei nostri vissuti lavoreremo d’ora in poi, con determinazione, confrontandoci sul piano culturale e sociale con l’intera società, senza alcuno steccato ideologico.

Liberi d’amare, di vivere i nostri affetti, di avere un nostro punto di vista, di proporre culture ed esperienze differenti, c’incamminiamo in un nuovo percorso per costruire dalla società una risposta popolare, che spazzi via il medioevo culturale e sociale in cui tentano di ricacciare, togliendoci spazi, democrazia, laicità, serenità sentimentale.

Chiediamo a tutte e tutti voi di sostenerci, di dare un segnale concreto e di partecipare alla giornata dell’indignazione civile LIBERAITALIA del 15 marzo 2007.

PROMOSSO DA:
Agedo, Arcigay, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno, Associazione La Manica Tagliata, Associazione Renzo & Lucio di Lecco, Crisalide Azione Trans,

per adesioni: 15marzo2008@libero.it

PRIME ADESIONI:
Arci, Associazione Nazionale SinistraRossoverde, Partito della Rifondazione Comunista, Eurialo&Niso, Associazione GLBTQ Biella,

ADESIONI INDIVIDUALI:
Alessandro Litta Modignani, della Direzione nazionale di Radicali Italiani Milano, Alba Montori, Alessandro Cecchi Paone, giornalista televisivo divulgatore scientifico, Franco Grillini deputato Socialisti Democratici