El Paìs del 3 gennaio 2008 ha pubblicato un estratto del documento del Psoe, intitolato “Las cosas en su sitio”, di risposta all’accusa di “dissoluzione della democrazia” avanzata domenica scorsa dai vescovi spagnoli al governo Zapatero.
LE COSE AL LORO POSTO
(…) In questi quattro anni, nuove leggi hanno prodotto l’estensione di diritti e politiche sociali proprio in favore delle famiglie.
Lo hanno fatto stabilendo misure per promuovere la natalità, per conciliare la vita lavorativa e quella familiare, per dare dignità alle famiglie di pensionati con pensioni troppo basse, per sostenere le famiglie con persone non autosufficienti, per far sì che le famiglie con meno risorse dispongano di più assegni di studio affinché i loro figli possano proseguire gli studi.
Allo stesso tempo, in questi quattro anni nuove leggi hanno creato nuovi diritti: per l’uguaglianza effettiva fra donne e uomini, per riconoscere il diritto a contrarre matrimonio a tutte le persone, senza alcuna discriminazione basata sull’orientamento sessuale, e per poter porre fine, esercitando la propria libertà, a una relazione coniugale terminata senza dover subire dilazioni ingiustificate.
La forza della democrazia consiste nel garantire la convivenza fra opzioni ideologiche, morali e religiose distinte, senza accettare l’imposizione di nessuna in particolare. In questo senso, in un regime di libertà, sulla fede non si legifera. La legittimità dei valori e delle regole di convivenza emana dai principi e dalle procedure costituzionali. Non esiste legittimità più grande della legittimità costituzionale.
Ogni confessione religiosa ha piena autonomia nel suo ordine dottrinale relativamente ai suoi aderenti, ma è la società che ha, attraverso i suoi rappresentanti, la potestà di regolare i principi di libertà individuale e di convivenza per tutti i cittadini. Solo chi deliberatamente ignora o non rispetta questi principi si allontana dai fondamenti essenziali della democrazia.
Guidati dalle nostre convinzioni democratiche e dalla nostra difesa della libertà individuale, noi socialisti non faremo nessun passo indietro: continueremo a lavorare affinché i cittadini spagnoli siano più liberi e con più diritti e affinché, allo stesso tempo, la nostra convivenza sia sempre più rispettosa e tollerante.