Nel quadro delle iniziative di protesta e sensibilizzazione che si stanno svolgendo nelle principali città italiane (elenco iniziative su arcigay.it), anche a Cremona vogliamo esprimere la gravità della presa di posizione del Vaticano che all’ONU si è opposto alla proposta francese di depenalizzazione universale dell’omosessualità. La proposta verrà effettivamente discussa nei prossimi giorni, ma vogliamo mandare un segnale chiaro a suo sostegno e prima del 60° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Invitiamo a partecipare pacificamente tutte le persone che credono che i diritti umani non siano negoziabili in nome di nessuna ideologia.
L’appuntamento a CREMONA è per LUNEDÌ 8 DICEMBRE alle ORE 10.30 in Piazza del Comune, dove distribuiremo alcuni volantini.
È riuscita l’iniziativa di protesta e sensibilizzazione organizzata dal comitato Arcigay La Rocca di Cremona. A decine sono arrivati gli attestati di stima e solidarietà nei giorni successivi alle prese di posizione delle gerarchie vaticane in sede Onu sulla proposta di depenalizzazione dell’omosessualità in tutto il mondo. Questa mattina, lunedì 8 dicembre, un gruppo che è andato ben oltre gli attivisti e le attiviste dell’associazione, si è presentato in piazza Duomo per un volantinaggio che ha destato curiosità e interesse tra i passanti, anche per la simulazione di impiccagioni e le foto di quelle vere e proprie che ancora oggi in decine di paesi vengono eseguite. Ancora una volta abbiamo “invaso” pacificamente le strade della città, senza paure, rivendicando i nostri diritti, constatando che in assenza dei partiti, ancora chiusi nelle loro stanze per meri interessi di bottega, solo noi, assieme alle altre realtà autorganizzate, potremo portare avanti la battaglia in difesa della laicità delle istituzione e promuovere una nuova stagione di diritti e libertà civili, prima che sia troppo tardi.
Lorenzo Lupoli per il comitato provinciale Arcigay La Rocca Cremona
Comunicato Stampa
Nel mondo 88 nazioni puniscono ancora legalmente l’omosessualità. In 7 di questi – Iran, Arabia Saudita, Yemen, Emirati Arabi Uniti, Sudan, Nigeria, Mauritania – gay e lesbiche sono puniti con la pena di morte. Il ministro francese per i Diritti umani, Rama Yade e il suo governo hanno presentato una dichiarazione per invitare alla depenalizzazione universale dell’omosessualità all’Assemblea generale dell’ONU.
L’osservatore permanente del Vaticano presso le Nazioni Unite, Celestino Migliore, il 1° dicembre 2008 ha spiegato che l’ONU non deve impegnarsi per depenalizzare l’omosessualità “perché ciò porterebbe a nuove discriminazioni, in quanto gli stati che non riconoscono le unioni gay verranno mesi alla gogna”.
Padre Lombardi, direttore della sala stampa del Vaticano, precisa che altri 150 paesi non hanno sottoscritto la dichiarazione francese e il Vaticano non è solo. Tra questi ci sono quei paesi che imprigionano, fustigano, uccidono per legge gli omosessuali.
Ora che hanno finalmente gettato la maschera, mostrando il loro vero volto, ci chiediamo fino a dove potranno arrivare le gerarchie vaticane e quale sarà la prossima mossa che si dovranno inventare per toccare ulteriormente il fondo.
Il comitato provinciale Arcigay “La Rocca” di Cremona.
Cremona 3 dicembre 2008