“There are things that are more contrary to nature than homosexuality, things humans alone do – such as having religion or sleeping in pyjamas”
Magnus Enquist, a professor of ethology at Stockholm University
Articolo scientifico pubblicato su Seed e tradotto su Internazionale.
Al museo di storia naturale di Oslo la prima mostra sull’omosessualità nel mondo animale, intitolata “Contro Natura?“. In oltre 1500 specie animali sono stati osservati comportamenti omosessuali.
Studio sul mondo animale conferma: l´omosessualità non è innaturale.
OSLO. «L’omosessualità nel mondo animale è diffusa e non può essere considerata innaturale». A questa conclusione sono giunti gli studiosi del museo di storia naturale di Oslo dopo una lunga osservazione dei comportamenti di giraffe, pinguini, pappagalli, scarafaggi, balene e decine di altre specie. «L’omosessualità – ha detto alla Reuters Geir Soeli, responsabile dell’esposizione che si terrà al museo intitolata “Contro natura?” – è stata osservata in più di 1.500 specie animali ed è ben documentata in 500 di loro».
La mostra, che aprirà giovedì, è già stata condannata da alcuni gruppi cristiani. In alcuni Paesi esistono leggi che definiscono l’omosessualità come un “crimine contro la natura”. Questa mostra è la prima del mondo sul tema. Soeli ha aggiunto che «La pulsione sessuale è forte in tutti gli animali. È parte della vita, è divertente fare sesso». Infatti, tra gli animali è frequente anche la bisessualità. Nell’esposizione fotografie mostrano due femmine di cigno nello stesso nido, un esemplare maschio di giraffa che si accoppia con un altro maschio, due enormi peni che emergono dal mare mentre due balenotteri si sfregano uno contro l’altro.
Questo studio, però, non deve sorprendere. Lo studio sull’omosessualità animale è infatti in corso da anni, pur con notevoli ritardi dovuti, come ha osservato il biologo e ricercatore della British Columbia university Bruce Bagemihl, al fatto che «Per secoli gli scienziati hanno fatto finta che l’omosessualità animale non esistesse. Non se ne sono occupati per paura di essere considerati gay, o per pregiudizi omofobici. Solo da quando, il primo agosto 1995, la 24a Conferenza etologica internazionale ha solennemente dichiarato l’omosessualità animale un legittimo campo di ricerca, le cose hanno iniziato a cambiare, e sono stati avviati molti studi sul campo».
In Italia, il noto docente nell’Istituto di Entomologia “Guido Grandi” presso l’Università di Bologna Giorgio Celli ha scritto il saggio L’Omosessualità negli animali già nel 1973.