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Firma contro le terapie riparative in UE

https://citizens-initiative.europa.eu/initiatives/details/2024/000001_it

Invitiamo la Commissione europea a proporre il divieto giuridico vincolante delle pratiche di conversione dirette ai cittadini LGBTQ+ nell’Unione europea.

Si tratta di interventi volti a modificare, reprimere o sopprimere l’orientamento sessuale, l’identità di genere e/o l’espressione di genere delle persone LGTBQ+.

A causa della loro natura discriminatoria, degradante, dannosa e fraudolenta, tali pratiche sono equiparate alla tortura dalle Nazioni Unite e sono attualmente vietate in un numero crescente di Stati.

L’UE svolge un ruolo fondamentale nella protezione dei diritti fondamentali e dovrebbe prendere provvedimenti per combattere tutte le pratiche disumane. La Commissione dovrebbe proporre una direttiva che aggiunga le pratiche di conversione all’elenco dei reati dell’UE e/o modificare l’attuale direttiva sulla parità (2008) per includervi il divieto di tali pratiche.

Inoltre, per contrastare la moratoria legislativa, la Commissione dovrebbe anche attuare una risoluzione non vincolante che chieda il divieto generalizzato delle pratiche di conversione nell’Unione.

Infine, invitiamo la Commissione a modificare la direttiva sui diritti delle vittime al fine di stabilire norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di pratiche di conversione.

Tutti gli Stati membri dovrebbero introdurre il divieto delle pratiche di conversione o rivedere le restrizioni pertinenti in vigore.

https://citizens-initiative.europa.eu/initiatives/details/2024/000001_it

Indagine Istat per persone trans e non binarie

Arcigay invita le persone trans e non binarie a partecipare all’indagine che l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), in collaborazione con l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR), sta realizzando nell’ambito del progetto di ricerca sulle discriminazioni lavorative nei confronti delle popolazioni LGBT+.

L’indagine in corso è rivolta alle persone trans e alle persone non binarie, maggiorenni che vivono abitualmente in Italia.
Se appartieni a questo target e sei interessat* a partecipare a questa iniziativa, puoi accedere al questionario tramite il link:
https://survey.istat.it/ist02740

Al termine della compilazione del questionario, potrai coinvolgere altre persone trans e non binarie indirizzandole a questa pagina web o condividendo con loro il link: https://survey.istat.it/ist02740.

Per eventuali chiarimenti scrivere a indagine-lgbt@istat.it

CANCELLA L’ODIO NON LE PERSONE

L’omofobia, la lesbofobia, la bifobia, la transfobia, la afobia, la intersexfobia sono manifestazioni di violenza e forme di discriminazione e di bullismo nei confronti delle persone gay, lesbiche, bisessuali (bi+), trans*, asessuali e intersex. L’Italia è rimasto uno dei pochi Paesi in Europa a non avere una legge di contrasto alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. 

ITALIA: RESTA UMANA

Nel 2022, un terzo dei permessi di soggiorno rilasciati dall’Italia sono stati concessi grazie allo strumento della “protezione speciale”,  voluto da Matteo Salvini con i “Decreti Sicurezza” della scorsa legislatura, che ridefinirono il concetto di protezione umanitaria. In sostanza, si tratta di alcune giuste cause secondo cui, una persona giunta nel nostro paese, ha diritto a essere accolta a prescindere da come sia arrivata. Tra queste ci sono anche l’orientamento sessuale e l’identità di genere. 

Ebbene, mentre il Mediterraneo continua a restituire cadaveri dopo due tragici naufragi di barche con migranti disperati a bordo, la maggioranza vuole sopprimere orientamento sessuale e identità di genere dalla protezione speciale con due proposte di legge che riformano il testo unico dell’immigrazione, il cui esame è già stato avviato in Commissione affari costituzionali della Camera. Giorgia Meloni, inoltre, ha addirittura annunciato l’intenzione del governo di cancellare del tutto la protezione speciale.


Sull’intenzione del governo Meloni ha espresso dubbi persino il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tramite l’ufficio legislativo del Quirinale, perché l’abolizione crea il rischio per molte persone migranti già in Italia di essere espulse da un giorno all’altro in attesa dell’esame sulla domanda di protezione internazionale.


Il rischio che a fare le spese della furia ideologica della maggioranza siano, ancora una volta, le persone LGBTQIA+ è quindi reale!


Sul “Decreto sicurezza” all’art. 19 nell’ambito delle espulsioni si legge:


Art. 19 (Divieti di espulsione e di respingimento. Disposizioni in materia di categorie vulnerabili.)


“1. In nessun caso può disporsi l’espulsione o il respingimento verso uno Stato in cui lo straniero possa essere oggetto di persecuzione per motivi di razza, di sesso, di orientamento sessuale, di identità di genere, di lingua, di cittadinanza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali, ovvero possa rischiare di essere rinviato verso un altro Stato nel quale non sia protetto dalla persecuzione.”


Ora, la proposta di legge del leghista Lezzi vuole sopprimere le parole: «di orientamento sessuale, di identità di genere». 


Si tratta del primo vero attacco sul piano normativo contro la comunità LGBTQIA+ che il Parlamento ha iniziato a esaminare e a discutere.

Per questo occorre mobilitarsi subito firmando questa petizione e chiedendo che l’Italia resti umana!

Questionario Q+ 🏳️‍🌈 🏳️‍⚧️

Partecipa anche tu a Q+ 🏳️‍🌈 🏳️‍⚧️, l’indagine nazionale sull’accesso alle cure ginecologiche per le persone lesbiche, bisessuali, trans* e non binarie, chiediamo il tuo aiuto per migliorare l’accesso al servizio sanitario e alle cure ginecologiche per le persone lesbiche, bisessuali, trans* e non binarie. Stiamo conducendo una ricerca proprio su questo argomento e il tuo contributo è essenziale per comprendere meglio il fenomeno che non è mai stato oggetto di studi in Italia.

Ti invitiamo a compilare il nostro questionario anonimo, richiederà solo pochi minuti del tuo tempo. Le tue risposte ci aiuteranno a comprendere meglio le difficoltà che le persone LBTI+ incontrano nel cercare assistenza sanitaria adeguata e a individuare le aree che necessitano di miglioramento.

Il link per accedere al questionario è questo https://www.coming-aut.it/questionario/

L’indagine è promossa da Coming-Aut LGBTI+ Community Center APS – Centro UNAR contro le discriminazioni di Pavia e con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e di Arcigay.

Accertare eventuali discriminazioni e difficoltà è il primo, indispensabile, passo per combatterle.

Ti preghiamo di condividere questo invito con i tuoi amici e conoscenti che potrebbero essere interessati a partecipare. I dati raccolti saranno trattati in modo anonimo, riservato e confidenziale.

Grazie per il tuo tempo e per il contributo che fornirai alla ricerca.