Quello che è successo giovedì 19 settembre alla Camera dei deputati è pazzesco e agghiacciante per tutte le milioni di persone omosessuali del nostro Paese: è stato approvato un emendamento alla legge contro l’omofobia che ne svuota completamente ogni capacità di limitare il fenomeno.
Letteralmente, perché bisogna leggere per credere l’incredibile: “ai sensi della presente legge, non costituiscono discriminazione, né istigazione alla discriminazione, la libera espressione e manifestazione di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, purché non istighino all’odio o alla violenza, né le condotte conformi al diritto vigente” e “ovvero assunte all’interno di organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto, relative all’attuazione dei principi e dei valori di rilevanza costituzionale che connotano tali organizzazioni”.
Grazie a questo emendamento sarà possibile da parte di qualunque organizzazione condurre campagne miranti a definire gli omosessuali come persone deviate, malate, appartenenti ad un gruppo inferiore della specie umana, basta che lo facciano senza istigare alla violenza e all’odio, anche se mi si deve spiegare come il poter dire che una persona è “sbagliata”, non sia un discorso precursore di qualsivoglia discriminazione violenta o non.
Con questo voto si è consumata l’ennesima umiliazione per le persone omosessuali, e si è umiliata l’Italia di fronte a tutto il mondo occidentale, che guardava con soddisfazione al percorso di lotta alle discriminazioni finalmente intrapreso dal nostro Paese, dove le tragedie legate ai comportamenti e al pensiero omofobo sono ormai all’ordine del giorno.
Ora la legge passa al Senato dove se il testo rimarrà immutato, l’Italia approverà una legge contro l’omofobia priva di qualunque efficacia e sostanzialmente omofoba.