Il Consiglio regionale della Lombardia approva l’adesione al family-day e una mozione contro la proposta di Legge sui Dico che impegna la Regione a cercare strumenti giuridici per permettere alle Amministrazioni comunali di rifiutare la registrazione delle coppie dello stesso sesso. I Comitati Arcigay della Lombardia rispondono con un comunicato.
COMUNICATO STAMPA 28 marzo 2007
IL CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDO APPROVA DISCRIMINAZIONE ED ESCLUSIONE SOCIALE. ARCIGAY LOMBARDIA INDIGNATA
Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato ieri l’adesione al family-day e una mozione contro la proposta di Legge sui Dico che impegna la Regione a cercare strumenti giuridici per permettere alle Amministrazioni comunali della Lombardia di rifiutare la registrazione delle coppie dello stesso sesso.
I Comitati provinciali lombardi di Arcigay esprimono il loro profondo dissenso e sdegno per una scelta discriminatoria, che manifesta il rifiuto della realtà sociale della nostra regione, nella quale le relazioni affettive e familiari si esprimono in una pluralità di forme e legami. Una scelta ideologica, di pura contrapposizione al Governo di cui fanno le spese migliaia di persone a cui viene addebitata la “colpa” di amare in maniera differente dalla maggioranza.
Il Consiglio regionale dovrebbe rappresentare la totalità delle cittadine e dei cittadini lombardi. Appare irrituale, se non irrispettoso per una Istituzione, aderire a una manifestazione, il family-day, politicamente schierata e convocata dichiaratamente contro i diritti di una parte della popolazione italiana.
Le nostre istituzioni regionali dovrebbero preoccuparsi di promuovere politiche concrete di sostegno a tutte le famiglie, piuttosto che assumere atti politici vuoti e strumentali contro molte delle famiglie lombarde e contro l’estensione dei diritti civili.
Questo fatto, unitamente all’atteggiamento ambiguo tenuto dalla maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale, in particolare dal presidente Formigoni, in merito alle violente dichiarazioni dell’assessore Prosperini, preoccupa chi quotidianamente opera per l’abbattimento di ogni discriminazione omofoba.
Appare poi paradossale che un Consiglio regionale si impegni a trovare strumenti per aiutare le amministrazioni comunali ad agire contro una legge dello Stato e per escludere i propri cittadini da diritti che verrebbero invece riconosciuti nel resto del Paese. È un atteggiamento antidemocratico, che offende la dignità dei cittadini lombardi.
Con questa scelta iniqua l’Amministrazione lombarda vorrebbe impedire alle persone omosessuali di godere degli stessi diritti di tutti gli altri cittadini, un principio di uguaglianza giuridica sancito dalla nostra Costituzione.
Ricordiamo inoltre che in Lombardia vive la più grande comunità gay e lesbica italiana, che oltre a contribuire al benessere e allo sviluppo di questa regione, è organizzata in una vasta rete di associazioni, gruppi, sedi culturali, giornali, luoghi di aggregazione.
Facciamo appello alle forze democratiche della nostra regione affinché si oppongano con atti concreti a questa deriva intollerante e si adoperino, in Consiglio regionale come nelle amministrazioni locali, per tutelare la dignità di tutte le cittadine e i cittadini della nostra regione, sempre più messi in discussione da politiche populiste ed antidemocratiche che
preoccupano e sconcertano.
Noi faremo la nostra parte, promuovendo nei nostri contesti i valori di pari dignità e di piena uguaglianza di tutti i cittadini, convinti che non sia più possibile tollerare l’ignoranza e la malafede di chi ha fatto della discriminazione e dell’esclusione sociale la cifra del proprio agire politico.
Dall’11 al 13 maggio 2007 si terrà a Milano il XII Congresso nazionale Arcigay, invitiamo finora, tutti i rappresentanti istituzionali di Regione, Provincia e Comune, ad esprimere in quella sede quali politiche intendano promuovere contro ogni forma di discriminazione culturale e sociale nei confronti dei cittadini omosessuali lombardi.
Antonio Benazzi – Presidente Arcigay Mantova
Paolo Ferigo – Presidente Arcigay Milano
Lorenzo Lupoli – Presidente Arcigay Cremona “La Rocca”
Luca Trentini – Presidente Arcigay Brescia
FAMILY DAY: CENTRODESTRA LOMBARDO MENTE.
ADESIONE REGIONE MOTIVATA DA OMOFOBIA
Dichiarazione di Luciano Muhlbauer, consigliere regionale del PRC
“Il centrodestra lombardo tenta di giustificare l’adesione e la partecipazione ufficiali al Family Day da parte di Regione Lombardia, con tanto di gonfalone, sostenendo che non si tratta di un atto né contro il Governo, né contro i cittadini e le cittadine omosessuali. Ma purtroppo le cose non stanno esattamente così. Ci pare già abbastanza grave che vengano usati i simboli e il nome di un’istituzione che appartiene a tutti i cittadini lombardi, a prescindere dai loro orientamenti politici, religiosi o sessuali, per sostenere e promuovere una manifestazione palesemente di parte.
Ma se poi quella adesione è motivata esplicitamente, stando agli atti ufficiali del Consiglio Regionale della Lombardia, con un pregiudizio omofobico e con la volontà di boicottare preventivamente un’eventuale legge dello Stato, allora siamo al vero e proprio abuso. Infatti, l’ordine del giorno contenente l’adesione al Family Day, votato a maggioranza dal Consiglio Regionale il 27 marzo scorso, era abbinato a una mozione, votata sempre a maggioranza, che ne fissava il contenuto politico. E quella mozione, farcita di citazioni ecclesiastiche, enuncia concetti edificanti quali “l’impulso naturale, tra uomo e donna, prevede la formazione di una coppia per creare una vita umana” e termina con l’invito “a valutare quali strumenti giuridici esistano per non obbligare i comuni della Lombardia a dotarsi dei Registri delle coppie dello stesso sesso”.
E, tanto per non lasciare dubbi, va ricordato che tra i primi firmatari della mozione risultava l’Assessore Prosperini, allora nel pieno della bufera politica a causa dei suoi insulti contro i gay e dell’istigazione a garrotarli. Insomma, sabato i lombardi e le lombarde omosessuali, o semplicemente in disaccordo con la posizione ufficiale della gerarchia ecclesiastica, dovranno assistere all’indecente spettacolo di una istituzione, cioè Regione Lombardia, che scende in piazza contro di loro, poiché li considera cittadini di serie B o, addirittura, contro natura. Formigoni ci aveva abituati da tempo al fatto che egli considera le istituzioni sua cosa privata, ma questa volta il centrodestra ha decisamente oltrepassato il limite della decenza e dell’accettabile”.
Milano, 10 maggio 2007 – Ufficio stampa Gruppo regionale PRC Manuela Della Nave