La sentenza della Corte di Cassazione sull’affidamento di un bambino ad una coppia omosessuale composta da due donne segna una pietra miliare nella storia della battaglia per il riconoscimento dei diritti civili nel nostro paese.
Per la Corte chi contesta una simile decisione del giudice senza “certezze scientifiche o dati di esperienza” ma solo avanzando “il mero pregiudizio che sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale” dà “per scontato ciò che invece è da dimostrare, ossia la dannosità di quel contesto famigliare”.
Nella soddisfazione che esprimiamo per questa sentenza, dispiace notare che il progresso dei diritti civili che dovrebbe essere portato avanti dalla politica, attraverso un ampio, onesto e documentato dibattito pubblico, nel nostro paese viene promosso dalla magistratura, che come doveroso deve attenersi a fatti conclamati e non può tener conto di opinioni prive di evidenza scientifica o fattuale.
Confidiamo che ora, visto anche il periodo di confronto elettorale, si possa aprire una discussione in tutto il paese, finalmente libera da pregiudizi e pareri infondati propinati per verità assolute. La strada per la piena civiltà nel nostro Paese sarà ancora lunga, ma questo per quanto ci riguarda è un primo significativo passo.
Gabriele Piazzoni – Presidente Arcigay Cremona “La Rocca”