Il Referendum per l’estensione del diritto al matrimonio a tutti i cittadini, eterosessuali ed omosessuali, che si è tenuto in Irlanda con un travolgente successo dei Sì, segna un momento storico nella battaglia per i diritti civili in Europa
Per la prima volta questo quesito è stato posto ai cittadini di una intera nazione tramite referendum popolare, con l’eccezionale risultato di uno straordinario e inatteso plebiscito, attorno al 60% a favore dei sì, in un paese profondamente cattolico e nel quale fino a venti anni fa l’omosessualità era un reato.
Quanto è avvenuto in Irlanda deve far riflettere sulla condizione di solitudine nel quale versa sempre più l’Italia, che continua a rimanere senza alcuna forma di riconoscimento per le coppie omosessuali, né tramite unioni civili, né tramite il matrimonio.
Fino a quando la politica continuerà ad ignorare l’urgenza di far unire il nostro paese alle altre nazioni dell’Europa occidentale? Dei 28 stati membri dell’UE, 11 hanno il matrimonio egualitario, e 12 il riconoscimento delle Unioni Civili, l’Italia non può più aspettare, ne va della propria dignità di nazione civile.
I cittadini e le famiglie omosessuali vogliono esclusivamente essere trattati come tutti gli altri cittadini, per poter costruire assieme il futuro del nostro paese e dell’Europa, che riuscirà a rimanere faro della civiltà e dei diritti umani solo se saprà continuare a combattere le discriminazioni e le cause di disuguaglianza fra i propri cittadini in tutti i paesi che ne fanno parte, tra i quali il nostro.
Gabriele Piazzoni – Presidente Arcigay Cremona