Ieri, il Consiglio Comunale di Cremona è stato investito dalla discussione sui differenti aspetti che riguardano la “questione” Diritti Civili.
Attorno al tema della trascrizione dei matrimoni omosessuali contratti all’estero, si è sostanzialmente deciso di rimettere la questione al Parlamento nazionale, previa espressione di un parere da parte del Sindaco, alla luce degli interventi delle Prefetture nelle Città che hanno eseguito la trascrizione.
Su questo siamo delusi dalla mancanza di coraggio da parte del Consiglio Comunale, che non ha colto che proprio nel conflitto con il Ministero degli Interni sta l’essenza della scelta di molte grandi Città Italiane di procedere alla registrazione, per far emergere l’incongruenza e la mancanza della legislazione nazionale su questo tema, che riconosce i matrimoni contratti negli altri paesi membri dell’unione Europea ma non quelli omosessuali, costituendo nei fatti una discriminazione fra i cittadini.
L’altra questione, che invece è tutta sulle spalle del Comune di Cremona, è quella del Registro delle Unioni Civili. Su questo la maggioranza di Centrosinistra ha raggiunto un accordo in merito alla necessità di approfondire il tema e di ampliare la discussione con il coinvolgimento dei cittadini, e su questo accordo è stata ritirata la mozione del Consigliere Bonali che avrebbe in tempi brevissimi fatto diventare realtà il Registro.
Riteniamo che un surplus di dialogo e di condivisione del tema non rappresenti un problema, ma deve essere chiaro alla maggioranza del Consiglio Comunale e dei Cittadini che questa discussione viene fatta sui diritti di una minoranza, non sui propri, e che quindi il percorso di approfondimento e condivisione deve avere tempi certi ed un obbiettivo preciso, l’approvazione del Registro.
I Cittadini Cremonesi, che costituiscono nuclei familiari differenti dalla famiglia eterosessuale sposata, chiedono solamente che il proprio Comune non li consideri cittadini e famiglie di serie B, e che almeno in ambito amministrativo tutti siano trattati equamente.
Come Comitato Arcigay faremo ovviamente campagna propositiva per l’istituzione del Registro e siamo pronti a partecipare e a contribuire assieme alle istituzioni e alle forze politiche alla realizzazione di questo percorso, per far sì che tutta la Città capisca la necessità di riconoscere e tutelare tutte le differenti tipologie di famiglie.
Gabriele Piazzoni – Presidente Arcigay Cremona “La Rocca”