Vi segnalo la decisione della commissione di garanzia del PD, uscita ieri sera e di cui danno conto i giornali oggi. Personalmente la giudico un successo ed è senz’altro meglio delle parole di Veltroni di ieri mattina. Sapevamo che l’espulsione sarebbe stato un provvedimento difficile da ottenere – anche se in molti coltivavano quel desiderio – ma quella uscita ieri è di fatto una censura diretta alla Binetti, quasi un’ammonizione. Il PD è un partito che ha ancora moltissimi problemi, in particolare sui nostri temi, ma il PD non è la Binetti.
Personalmente vi confesso che temevo che, dopo le parole di Veltroni, i nostri ricorsi sarebbero stati dichiarati inammissibili punto e basta: il fatto che la commissione nella sua decisione abbia voluto inserire le sue valutazioni, e la sua censura, lo ritengo importante.
Andrea Benedino
GAY. PD ASSOLVE BINETTI: NIENTE SANZIONI, MA NO A DISCRIMINAZIONI
I GARANTI DEL PARTITO RESPINGONO I RICORSI PRESENTATI.
(DIRE) Roma, 4 nov. 08 – “L’ordinamento del Partito democratico non prevede sanzioni specifiche legate alle dichiarazioni personali e alle altre manifestazioni del pensiero effettuate dai suoi aderenti o iscritti. Non e’ applicabile alcuna sanzione in ordine alle dichiarazioni rese dall’onorevole Binetti”. Dopo Walter Veltroni, anche i garanti del PD, al termine di una riunione nel pomeriggio di oggi,brespingono i ricorsi presentati contro la deputata Paola Binetti per le sue dichiarazioni sul legame tra omosessualità e pedofilia.
“La Commissione -continuano i garanti- tiene tuttavia a sottolineare che i documenti fondativi del Partito democratico, sui quali si basa l’azione del PD e nei quali si riconoscono tutti i suoi iscritti e aderenti, sottendono una prioritaria difesa della dignità della persona nonché l’impegno a combattere ogni forma di discriminazione” come riconosciuto dal primo articolo dello “statuto nazionale”, dal “manifesto dei valori” e dal “codice etico”.
“Tutto ciò implica evidentemente -concludono i garanti- anche l’impegno ad evitare di alimentare ogni inaccettabile pregiudizio che possa condurre alla discriminazione delle persone in ragione dei propri orientamenti sessuali”.